Karl Popper e la lotta ai luoghi comuni

Karl Popper e la lotta ai luoghi comuni

Luogo comune come nemico della verità.

“I commercianti sono TUTTI evasori”. “I dipendenti pubblici sono TUTTI fannulloni”. “I politici sono TUTTI ladri”. E così via. Quante volte abbiamo udito queste affermazioni.

Si tratta dei classici “luoghi comuni”, ovvero quelle esternazioni che in modo semplicistico e relativistico etichettano tutta una categoria, facendo di ogni erba un fascio.

Questo modo di pensare costituisce probabilmente uno spartiacque sotto l’aspetto dell’utilizzo delle capacità intellettive. È un modo sbrigativo ma molto pericoloso di pensare che influenza non poco la nostra civiltà.

Accomunando tutta una categoria di persone, qualunque essa sia, sotto un’etichetta, si corre ad esempio il rischio che vengano approvate leggi che penalizzano soprattutto gli onesti.

“Pensare” per categorie è tipico di persone che non amano approfondire gli argomenti per formulare tesi appropriate. E nello stesso tempo credono che con una soluzione sbrigativa i problemi possano essere risolti.

Il tema, seppure sotto altri e ben più profondi presupposti, è stato affrontato dal filosofo e epistemologo Karl Popper (1902-1994). Popper riferendosi soprattutto al campo scientifico, sostenne nella sua opera “Conoscenza oggettiva: un punto di vista evoluzionistico“: “Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l’unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere.”

Concetto di falsificabilità

Il suo pensiero sfociò nella proposta di “falsificabilità” quale criterio di separazione tra scienza e non scienza, nella difesa di una “società aperta”.

Non è solo un invito all’umiltà, ma un vero e proprio pensiero da assumere sistematicamente, anche nella vita di tutti i giorni.

La gravità di un’inclinazione a generalizzare porta a contestare pericolosamente ogni tipo di istituzione. Facendo nascere un rancore ingiustificato nei confronti della base stessa della nostra civiltà democratica.

Rifiutare il concetto di Stato per colpa del comportamento di politici, come rifiutare il concetto di Chiesa per il comportamento di Sacerdoti, è un assurdo in ogni ordine di ragionamento. Come rifiutare il concetto di famiglia per il comportamento di padri e/o madri.

Ecco quindi che il pensiero di Popper ci invita a ragionamenti “verticali”. In modo da penetrare la materia fino a capirne ogni aspetto. Prima di abbandonarsi alla stupida consolazione di aver trovato una soluzione “orizzontale”.

 

 

 

 

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